Oggi più che mai, la tutela di informazioni strettamente riservate rappresenta una sfida cruciale per governi e imprese, soprattutto alla luce della crescente digitalizzazione e dell’intensificarsi degli attacchi informatici a livello globale. Il concetto di TEMPEST – Telecommunications Electronics Material Protected from Emanating Spurious Transmissions – riveste un’importanza fondamentale in questo contesto. Con il termine TEMPEST ci si riferisce alla disciplina che analizza le emissioni elettromagnetiche provenienti da dispositivi utilizzati per il trattamento delle informazioni, le quali, se non adeguatamente controllate, potrebbero compromettere la riservatezza dei dati trattati.
A fronte, dunque, della necessità di protezione di tali informazioni, il TEMPEST mira ad attuare un insieme di contromisure attraverso le quali si perviene all’obiettivo di trattarle in maniera protetta da eventuali intercettazioni e conseguenti analisi indesiderate. Per farlo, il TEMPEST utilizza tecniche che attingono da vari ambiti scientifici e dalla loro interazione, tra cui l’’elettronica, la fisica, la meccanica, l’elettromagnetismo e la struttura dei materiali.
Quando si parla di sicurezza delle informazioni non bisogna pensare solo ai documenti trasmessi in forma digitale, come ad esempio i file che alleghiamo alla posta elettronica, il corpo delle email, lo scambio di documenti su server remoti, ma anche a tutte quelle informazioni visualizzate su monitor e schermi, quelle audio riprodotte dagli altoparlanti dei nostri PC e smartphone e quelle trasmesse dai sistemi di videoconferenza.
Tradizionalmente, i campi di applicazione del TEMPEST affondano le proprie radici nel settore militare, ambito in cui vengono costantemente trattate informazioni riservate da tutelare da eventuali intercettazioni. In un contesto in cui il trasferimento delle informazioni è diventato prevalentemente digitale all’interno di un crescente numero di ambienti lavorativi, tuttavia, i TEMPEST sono sempre più utilizzati per la protezione di dati aziendali strettamente confidenziali anche presso uffici governativi, questure, e uffici di sicurezza delle aziende.
In un mondo in cui la smaterializzazione dei dati e la continua circolazione di informazioni personali e confidenziali rappresentano una nuova merce di scambio intangibile, appare fondamentale mettere in campo azioni di tutela più efficaci e all’avanguardia. In questo senso, i TEMPEST possono offrire soluzioni innovative che, unendo avanzate conoscenze scientifiche all’esperienza degli analisti, tracceranno il futuro della cybersecurity.
Questa disciplina, per raggiungere i suoi obiettivi, si fonda su un insieme di conoscenze tecniche che spaziano dall’elettronica alla fisica dell’elettromagnetismo, passando per la meccanica e la struttura dei materiali. Tuttavia, ciò che risulta indispensabile è la comprensione della sinergia tra queste scienze, che, durante l’analisi di un dispositivo, deve essere valutata nel suo insieme. Ciò avviene non solo valutando il comportamento dell’apparato in relazione alla strumentazione di misura, ma anche il modo in cui il fenomeno delle emissioni indesiderate si manifesta sia nell’etere che attraverso i cavi di connessione. Per meglio comprendere questo concetto, possiamo dunque riassumerlo con il termine “esperienza”: solo l’analista che ha accumulato una solida esperienza nella valutazione delle interazioni tra queste discipline è in grado di interpretare correttamente, con l’ausilio della strumentazione adeguata, il comportamento dell’apparato in esame secondo i principi del TEMPEST.
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